Il 9 settembre si è tenuto a Lourdes un importante incontro di carattere scientifico, per prendere in esame il 63° miracolo, ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa nel 1976: la guarigione di Vittorio Micheli da osteosarcoma del bacino, avvenuta nel 1963. Sono intervenuti il Dott. Alessandro De Franciscis, Direttore del Bureau des Constatations Médicales di Lourdes, il Dott. Mario Botta, cardiochirurgo di Milano, il Dott. Joseph Basile, direttore di ortopedia e traumatologia degli ospedali di Tarbes e Lourdes, e lo stesso Vittorio Micheli.
Anche alla luce dei nuovi progressi terapeutici e chirurgici, si è cercato di spiegare ed analizzare una guarigione incredibile, da un male che ancor oggi viene considerato incurabile o con percentuale di sopravvivenza molto bassa. Con l’aiuto della testimonianza di Vittorio Micheli, sono state ricostruite le tappe dell’evoluzione della malattia, dalla comparsa dei primi sintomi, alle analisi e alle terapie effettuate, fino all’aggravamento e all’impossibilità di intervenire chirurgicamente. Negli anni sessanta non erano ancora stati sviluppati protocolli chemioterapici specifici e il paziente non è stato sottoposto ad alcun tipo di terapia farmacologica mirata. Unico tentativo, la costruzione di un apparecchio gessato per sorreggere la gamba ormai priva dell’articolazione dell’anca. Dopo il suo pellegrinaggio a Lourdes, nel quale nulla pareva accaduto, se non un progressivo miglioramento dello stato generale, si scopre attraverso normali controlli radiografici, che le ossa del bacino del paziente si stanno progressivamente ricostruendo. Oggi Vittorio gode di buona salute e il tumore è rimasto soltanto un ricordo.
I medici presenti all’incontro hanno dimostrato, con l’ausilio di referti, la natura straordinaria di questa guarigione. Da una massa informe di consistenza pastosa, prodotta dal tumore maligno, si è osservata una rinascita delle ossa del bacino, con struttura trabecolare sviluppatasi seguendo le linee di carico, come normalmente accade in un soggetto sano: si è sottolineato che nulla è stato lasciato al caso nella neoformazione ossea e quindi l’intervento taumaturgico di Maria è stato perfetto. La conclusione ovvia di questa discussione è stata: “Nessuna spiegazione medica di questa guarigione può essere data, quindi per noi rimane inspiegabile”.
Questo incontro è stato il primo del suo genere ed esprimiamo la speranza che non rimanga l’ultimo. E’ importante dare testimonianza seria della presenza e dell’azione di Dio tra gli uomini, occasione per infondere speranza e rafforzare la propria fede. Appuntamenti di questo tipo permettono anche di capire meglio l’opera svolta dal Bureau des Constatations Médicales di Lourdes, un luogo dove medici credenti e non credenti, per mezzo della loro cultura e professionalità, cercano di dare una spiegazione a guarigioni apparentemente inspiegabili. La scienza e la medicina sono al servizio dell’uomo in cammino, del “cercatore di verità”, non certo mezzi che l’uomo può utilizzare per sostituirsi a Dio.
Nelle foto seguenti, alcuni momenti del dibattito con i suoi protagonisti: il Dott. Alessandro De Franciscis, il Dott. Mario Botta, il Dott. Joseph Basile e Vittorio Micheli.